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  • Immagine del redattoreSimona Platè

Fiaba del pensiero con ali di fata... che creò gli artisti.

Tu credi di essere pronto ad accogliere i pensieri magnifici e luminosi?

Si mostrano in tutta la loro magnificenza, ma così facendo abbagliano gli uomini che non riescono a vederli. Per essere compresi hanno bisogno di un traduttore. Scopri, qui sotto, il racconto di poche parole, un soffio di fiaba, del pensiero con ali di fata...che creò gli artisti.


C’era una volta un pensiero con ampie e maestose ali di fata. Sorvolava leggero strade, campi e città con la speranza che qualcuno lo notasse e lo facesse suo. Era talmente bello da accecare gli occhi degli uomini, poco abituati alla luce intensa. Così, nessuno riusciva a vederlo. Il pensiero non se ne preoccupava, era colmo di speranza e certo che prima o poi avrebbe trovato la persona giusta per lui. Più volava, più cercava e più diventava bello; semplice ed elaborato allo stesso tempo. Più diventava straordinario e meno gli uomini riuscivano a vederlo.

Un giorno incontrò sulla strada un’anziana signora seduta sul tronco di un albero spezzato. Anziché rimanere accecata dalla luminosa bellezza del pensiero la signora lo vide e lo salutò: «Sei magnifico! Come mi sarebbe piaciuto incontrarti tanti anni fa, all'epoca della mia giovinezza!».

«Sei sempre in tempo per farmi tuo io non faccio distinzioni d’età», rispose il pensiero.

L’anziana signora sorrise e disse: «Lo so che non fai distinzioni, ma ti cederò volentieri a qualcuno di più giovane che ti faccia diventare ancora più incantevole!»

Il pensiero salutò l’anziana donna e continuò a volare. Ad ogni metro di cielo raccoglieva i colori dei tramonti, i sospiri del mare, i canti silenziosi dei pesci, le risate dei fiori che sbocciano, le poesie delle foglie nel vento, il saluto dei frutti che cadono. Vagò talmente tanto tempo alla ricerca di qualcuno, che la sua magnificenza era ormai superiore a qualsiasi pensiero mai esistito e le sue ali talmente potenti da poter abbattere ogni muro.

In questo modo però si allontanava sempre di più dagli uomini.

Un giorno comprese che doveva adeguare la sua bellezza alla loro capacità di comprensione, per farsi capire e per non offenderli. Così, decise che gli serviva un traduttore e si diresse all'atelier di un pittore.

Vi arrivò in una notte profumata di amori estivi. La finestra dell’atelier era aperta e il pittore dormiva su un letto rosso anguria. Il pensiero si avvicinò in punta di piedi per non fare rumore, chiuse le sue ali a ventaglio, si sedette sul letto e si infilò sotto le fresche lenzuola di lino. Abbracciò il pittore e passò la notte a giocare con i suoi sogni.

La mattina dopo il pittore si alzò. Si sentiva diverso, gli sembrava di essere stretto da braccia energiche di fuoco e di acqua. Corse alle sue tele, intinse i suoi pennelli nei suoi colori più veri e dipinse un’opera carica di significati. Fu così che il pittore morì e nacque l’artista.

Tutti gli uomini che nei secoli hanno visto, compreso e ammirato quell'opera sono tornati a casa sentendosi migliori. Purtroppo c’è ancora qualcuno che non riesce a guardarla, accecato da tanta bellezza.

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